Bene, che tu sia ormai deciso a compiere questo passo, o semplicemente stai guardandoti intorno… questo è il materiale che serve per iniziare le lezioni pratiche di volo con un istruttore accanto.
Alcune scuole forniscono più o meno gratuitamente il corredo (leggasi, con costi annidati nelle tariffe di iscrizione). Altre ti lasciano la scelta. Non credo che questa cosa sia determinante per scegliere la scuola migliore, anzi. Per cui prima di farsi ammaliare dal corredo fornito agli allievi come condizione per scegliere una scuola, rifletteteci sopra.
Piccola premessa: se avete fatto volo simulato o se avete già qualche conoscenza del mondo dell’aviazione commerciale beh… forse rimarrete delusi. Lo scopo della licenza PPL(A), che è la “base” dove poi si costruisce tutto il resto, è quello di saper pilotare un aeroplano con strumenti basici e che non si possono guastare. Quindi per ora molta carta e niente schermi colorati… forse l’unico display digitale che useremo sarà quello a 7 segmenti della radio VHF di bordo. E comunque dovremo essere in grado di pilotare (e verosimilmente far atterrare…) l’aeroplano anche con un cartone davanti agli strumenti.
In questo articolo farò riferimento a due siti web, Bancarella Aeronautica e Amazon. Ovviamente non ricevo nessuna marchetta da nessuno dei due – e probabilmente non me la darebbero mai, visto che il primo è famosissimo in ambito aeronautico – e il secondo beh… lo conosce chiunque.
In questa lista mancano volutamente le cuffie e le modalità di registrazione delle lezioni pratiche, che saranno trattati in un altro articolo dedicato.
- Il logbook
https://www.bancaero.it/professional-european-pilot-logbook-eu-fcl050-requirements.html
Si tratta di un libro in cui si segnano tutte le ore di volo eseguite, con e senza istruttore a bordo. È a tutti gli effetti un documento ufficiale che segue il pilota. Deve essere in accordo a EU FCL.050 e questo è molto importante perché alcuni logbook seguono altri standard di impaginazione.
Sì, lo so. Ormai l’Electronic Logbook è sdoganato e se ne può fare a meno (ovvero si può installare un’app che fa tutto lei e che sostituisce il cartaceo in modo legalmente riconosciuto). Io personalmente ho preferito affidarmi al cartaceo ed eventualmente utilizzare l’app come backup e riscontro dei totali (perché al termine di ogni pagina si devono sommare le ore e i minuti di volo a doppio e singolo comando, quanti decolli/atterraggi etc.).
Qui il mio consiglio a posteriori: Se volete fare del volo una professione, allora l’oggetto di cui sopra è quello che fa per Voi. Idem se ci tenete ad avere un bel ricordo della vostra esperienza da pilota privato. Se invece non vi importa nulla di tutto questo e volerete per diletto, esistono logbook più economici e soprattutto con meno pagine (quindi minor peso e ingombro). Ciò non è da sottovalutare visto che quel librino lo dovremo portare sempre con noi in ogni volo per tutta la nostra “carriera”, e se ai primi fa “figo” girare con un coso con la scritta PILOT a caratteri cubitali, poi dopo un po’ inizia a pesare… - Il flight computer Jeppesen CR-3
https://www.bancaero.it/regolo-cr-3-computer.html
Già. Quando me lo dissero la prima volta pensai a qualcosa di moderno e dotato di display. Nulla di tutto ciò. Si tratta di un regolo calcolatore rotondo in materiale plastico (a proposito, basta lasciarlo due ore sul sedile di un aeroplano d’estate al sole e sarà da buttare perché si deforma!). In pratica è lo stesso identico modello giunto a noi senza sostanziali modifiche direttamente dagli anni ’60. Per chi ha visto il film “Apollo 13” avrete notato i tecnici nella sala controllo di Houston intenti a ricalcolare freneticamente i dati tecnici della missione utilizzando degli strani oggetti di plastica. Eh sì, perchè i transistor, e quindi i circuiti integrati che permettono il funzionamento anche delle banali calcolatrici portatili che si trovavano nei fustini del detersivo, si sono diffusi solo a partire dagli anni ’80. Sarà poco utile durante l’addestramento, ma durante l’esame teorico sarà uno dei pochi strumenti utilizzabili (insieme alla calcolatrice di cui sopra – rigorosamente non scientifica), quindi è bene arrendersi e imparare a usarlo sin da subito – alla fine non è difficilissimo, e certi calcoli, tipo la scomposizione dell’intensità del vento fra frontale/coda e laterale è lunga da fare senza questo oggetto.
Il costo è importante, e di certo non pagate la plastica di cui è composto ma, piuttosto, l’ingegno di chi lo ha inventato e i diritti d’autore, che nel frattempo sono passati alla Boeing. (Credo che in effetti questa sia l’unica cosa prodotta dalla Boeing che sarà nelle mani di un allievo pilota, almeno fin che – mi auguro presto – non farà carriera).
- Il plotter Jeppesen PJ-1 scala 1:500’000
https://www.bancaero.it/plotter-jeppesen-mod-pj-1.html
Non so a voi, ma a me la parola “plotter” ricordava piuttosto le grandi stampanti – a “penne” prima, e a getto d’inchiostro dopo – utilizzate dai disegnatori per “plottare” (appunto) i disegni sui “lenzuoli” di carta in formato A0. No, niente di tutto questo.
Il plotter si utilizza per ricavare essenzialmente distanze e prue dalle carte di navigazione (VFR, in questo caso). E’ più semplice da usare rispetto al Flight Computer ma non meno importante, poichè alla base della pianificazione a terra di un volo. - Carta VFR Avioportolano scala 1:500’000
https://www.bancaero.it/carte-vfr-avioportolano
Ok, qui il gioco si complica e passo subito alle avvertenze “serie”:- La carta non è per tutta Italia, perchè essendo 1:500’000 altrimenti sarebbe grande come una stanza. L’Italia (LI – Dal codice ICAO del nostro paese) è divisa in 7 parti che trovate nel link di cui sopra. E’ logico che dovete acquistare quella della zona in cui è basata la vostra scuola/aeroporto.
- La carta si aggiorna ogni anno, e non è un modo per spillarvi quattrini. E’ ovvio che non cambiano i fiumi e i confini di stato – ma piuttosto cambiano i limiti degli spazi aerei, le frequenze di aeroporti e radioassistenze etc. Quindi il mio consiglio è mantenerla aggiornata almeno finchè non si termina l’addestramento, che già è difficile di per se, e quindi è inutile complicarsi la vita per risparmiare poche decine di €uro volando con una carta non aggiornata.
- Le carte si possono trovare gratuitamente anche su AIP Italia, ma Avioportolano fa un gran lavoro per facilitare la comprensione e raggruppare in un unica vista informazioni che – cercate sulla AIP – richiederebbero tempi di comprensione e calcolo che mal si sposano con una ripianificazione da fare in volo (sì – perchè una delle cose che l’esaminatore vuole verificare durante l’esame pratico è se siete in grado di ripianificare una rotta in volo, guardando la carta e facendo i relativi calcoli col plotter mantenendo comunque il governo dell’aeroplano: un buon esercizio di equilibrismo).
- La carta è stampata su un materiale resistente che consente numerose piegature in malo modo, scritture e cancellazioni con i pennarelli vetrografici – vedi sotto. Dunque fotocopiarla da un amico non è una buona idea.
- Cosciale Jeppesen Tri Fold
https://www.bancaero.it/cosciale-jeppesen-tri-fold.html
Qui si potrebbe aprire una lunga discussione, basata sull’esperienza e col “senno di poi”. Diciamo che comprare quello nel link di cui sopra non è un errore, anzi – è la scelta “sicura”. Spieghiamo però a cosa serve (o almeno, come lo utilizzo io) e il perchè dell’alternativa che trovate più in basso.
Questo arnese si “lega” con delle cinture a strappo alla vostra coscia – appunto da lì il nome “cosciale” – ed è il “tavolino” su cui scriveremo e leggeremo i nostri appunti in volo (essenzialmente, il flight-log della navigazione preparato a terra).
E’ diviso fra parte centrale (la placchetta in alluminio che è dove si scrive e che sta nella parte centrale della coscia) e le due “ali”:- Quella di destra è per contenere la mappa di cui sopra, piegata e aperta al punto di interesse per facilitarne la lettura. O almeno dovrebbe esserlo, perchè la verità è che è molto difficile per gli occhi (almeno per i miei) alternare rapidamente lo sguardo fra un foglio che si trova a 60 cm e l’infinito dell’orizzonte (che bisogna sempre osservare per evitare altri traffici e mantenere l’assetto di volo rettilineo orizzontale). Quindi va bene, grazie Jeppesen, ma alla fine la mappa dovrete sempre tirarla fuori per osservarla.
Sempre in quella tasca, sul lato interno dietro la carta, metto le stampe con le cartine dell’ aeroporto di destinazione + alternato (seppur volando VFR ma almeno sapere gli orientamenti delle piste prima di avvicinarsi e leggerle direttamente sull’asfalto, e come si chiamano e dove sono taxyway e piazzole è decisamente buona cosa). - La parte centrale, ovvero la placchetta di alluminio, riporta serigrafate in lingua inglese informazioni che forse è bene non coprire (i segnali luminosi in caso di avaria radio, i codici transponder, frequenze standard…). L’unica cosa “copribile” secondo me è la parte inferiore destra che contiene un piano di volo standard. Suggerisco di incollarci informazioni che ci servono sempre (nel mio caso, frequentando una scuola all’interno di un aeroporto internazionale molto trafficato – ci ho messo la carta dell’aeroporto in modo da averla sempre pronta).
- Aletta sinistra è poco più di una tasca/contenitore. Io ci tengo alcuni foglietti bianchi A6 (ricavati dividendo in 4 un comune foglio A4) per eventuali appunti “al volo” (è proprio il caso di dirlo) e il cellulare (in modalità registrazione GPS, in quanto – almeno sull’aeroplano che uso – è l’unico punto non al sole diretto che garantisce un buon segnale). Inoltre il cellulare in volo – e non dovrebbe essere così – ma nella pratica, in caso di avaria radio… è un buon alleato (nessun istruttore ve lo firmerà mai, ma in caso di avaria radio è meglio telefonare subito alla torre dell’aeroporto più vicino anzichè impappinarsi con le procedure di avaria radio a vista che sono tanto belle nella teoria ma…)
Tutto questo cinema per dire che… le cose da sapere in volo, specialmente durante una navigazione “lunga” (e ce ne sarà almeno una all’interno del syllabus PPLA) sono davvero tante. E in tutto quel da fare, trovare subito il foglietto con l’informazione che ci serve è vitale. Per questo, col senno di poi, avrei preso forse questo:
https://www.bancaero.it/cosciale-jeppesen-three-rings.html
Che apparentemente, con i suoi raccoglitori ad anelli, consente di tenere più informazioni (cartina aeroporto partenza, arrivo, alternato) etc.
Da non trascurare nemmeno la penna da inserire a corredo, che dopo varie prove ho appurato che deve essere a scatto, a sfera, col tratto medio, e un pò “massiccia” in modo che non sfugga. Sembrano tutte accortezze inutili, ma il volo è già molto complicato di per se e quindi, avere gli ausili giusti, aiuta molto a ridurre il carico.
- Quella di destra è per contenere la mappa di cui sopra, piegata e aperta al punto di interesse per facilitarne la lettura. O almeno dovrebbe esserlo, perchè la verità è che è molto difficile per gli occhi (almeno per i miei) alternare rapidamente lo sguardo fra un foglio che si trova a 60 cm e l’infinito dell’orizzonte (che bisogna sempre osservare per evitare altri traffici e mantenere l’assetto di volo rettilineo orizzontale). Quindi va bene, grazie Jeppesen, ma alla fine la mappa dovrete sempre tirarla fuori per osservarla.
- Penne cancellabili
https://www.amazon.it/gp/product/B005349ER8/ref=ppx_yo_dt_b_asin_title_o04_s00?ie=UTF8&psc=1
Su Bancarella Aeronautica vendono anche le penne vetrografiche vere e proprie, ma mi sono trovato bene anche con queste. In realtà ne basta una, gli altri colori si possono però utilizzare per evidenziare le tratte successive o i percorsi pianificati per l’alternato. - Gomma per cancellare
https://www.amazon.it/gp/product/B003JYY6SQ/ref=ppx_yo_dt_b_asin_title_o00_s00?ie=UTF8&psc=1
Utile per cancellare il tratto delle penne di cui sopra in modo migliore rispetto alla gomma integrata sulla penna di cui sopra. - Libro di testo “Teoria del volo” di Rizzardo Trebbi
https://www.bancaero.it/teoria-del-volo-conforme-a-easa-r-trebbi.html
Un vero e proprio “must” di ogni scuola di volo e a cui non mi permetto di aggiungere altro, salvo stare attenti che sia l’edizione aggiornata a Marzo 2015 (c’è una nota sulla copertina). C’è chi lo consuma da quante volte lo legge, fino a chi ha preso la licenza senza mai aprirlo preferendo acquisire informazioni altrove. Ad ogni modo penso che non si possa fare a meno di acquistarlo. - Libro dei quiz
https://www.bancaero.it/il-pilota-privato-quiz-risolti-e-commentati-viii-edizione.html
In realtà non ho acquistato questo libro, ma ho visto molti farlo e anche la mia scuola di volo lo consigliava. Ho preferito piuttosto investire qualche €uro nell’abbonamento al sito http://www.quizppl.it e fare i quiz online, visto che sarebbe stato il modo in cui avrei svolto l’esame di teoria (che si può fare sia in modalità cartacea con le crocette che informatica sul PC fisso fornito da ENAC in sala esami). Di sicuro, molti dei quiz che mi sono stati somministrati durante l’esame teorico ufficiale, erano simili se non identici a quelli del sito di cui sopra. - Quaderno per gli appunti di teoria
Io utilizzavo quaderni spiralati a quadretti. - Occhiali da sole
Qui non ho particolari consigli, salvo che non si tratta di un vezzo per fare i fighi. Se c’è sole, in certe ore del giorno, sono semplicemente indispensabili. Devono avere le lenti larghe e proteggere bene dal sole anche di fianco.- Non devono essere polarizzati, pena la mancata visibilità dei pochi display LCD che ci sono a bordo del velivolo
- Non devono avere le lenti sfumate per non alterare la visione del colore (e quindi evitare di infilarci in mezzo a precipitazioni o sotto ai temibili cumulonembi).
- Orologio digitale (non smartwatch)
https://www.amazon.it/dp/B09KNF9CTK?psc=1&ref=ppx_yo2ov_dt_b_product_details
E’ semplicemente indispensabile presentarsi ad ogni lezione di volo con l’orologio: serve per segnare l’ora di decollo, calcolare i riporti durante la navigazione stimata, le inversioni del serbatoio e dunque l’autonomia residua.
E’ meglio digitale a cristalli liquidi e con funzione di cronometro. Sconsigliati gli smartwatch perché si scaricano, spesso sono poco leggibili sotto al sole e perché in volo (specialmente in virata) potrebbero non rilevare che si è girato il braccio per guardare l’ora – oppure distrarre con notifiche e chiamate in momenti poco opportuni (cioè sempre, perchè finchè l’aeroplano non è parcheggiato in hangar con le coperture messe, non ci si possono permettere distrazioni) - Bretelle o giubbino ad alta visibilità
Quasi tutti gli aeroporti pretendono che si indossi sui piazzali un giubbino ad alta visibilità, pena salate ammende. Essendo tali giubbini prodotti in materiale sintetico, d’estate possono essere una vera tortura. Per questo suggerisco queste comode bretelle alta visibilità, che normalmente sono accettate alla stregua del giubbino:
https://www.amazon.it/ZMREN-Catarifrangenti-Catarifrangente-Braccialetto-Riflettente/dp/B0BLGRP741 - Una borsa
Sconsiglio di investire molti soldi in una borsa da pilota all’inizio del corso PPL. E’ vero che esistono varie borse più o meno pensate per piloti e magari “belle” e con la scritta PILOT oro su nero, ma ognuno di noi ha il suo modo di organizzarsi che “emerge” col tempo, volo dopo volo. Voliamo d’estate? Ci potrebbe servire con noi una maglietta di ricambio. Siamo soliti portare in volo una borraccia con l’acqua (che consiglio naturale per non schizzare il parabrezza e gli strumenti di liquido all’apertura)? Abbiamo l’iPad? La GoPro? Nulla di tutto questo? Consiglio: per ora una borsa da computer (costo 30 €) può andar bene.
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